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La salmo cettii macrostigma dei monti Iblei.

Updated: Feb 26, 2022

La trota indigena di Sicilia è sempre stata la salmo cettii macrostigma.

Frugando tra i manoscritti e diari di viaggio degli antichi esploratori notiamo la presenza di questo pesce già dagli inizi del 1800.

L'autore Rafinesque-Schmaltz, nel 1810. Ne trascrive la presenza della trota macrostigma e la descrive molto simile per fenotipo alla salmo cetti di Sardegna. Egli ne conferma la distribuzione in larga scala tra la Val Demone e la val di Noto.

Successivamente Doderlein (1879) e Vinciguerra (1896) ne delineano la presenza in maniera più capillare.

Ficuzza, Irminio, Scicli, Tellaro, Anapo, Rosicone, Trigona, Simeto e Alcantara.

Quest'ultima analisi, conferma l'immissione capillare della O.mykiss Stonei (d'America). Che negli anni a seguire al 1886 costrinse la trota nativa alla migrazione verso valle, alla difficoltà riproduttiva e alla morte in tutti i torrenti della Val Demone. Ma resistendo ancor per pochi decenni sul fiume Alcantara e Simeto.

Intorno al 1960 la Sicilia vive un periodo di forte siccità che causò il prosciugamento di molti corsi d'acqua. Specialmente quei torrenti che si formavano sotto quota 1000 m.s.l.m tipici del versante ibleo.

Per questo la trota macrostigma scomparve improvvisamente da molti fiumi.

Ricordiamo che le aree protette, parchi etc vennero negli anni a seguire. A quei tempi non esisteva ancora alcuna zona di protezione ambientale e tra la siccità e il bracconaggio si rischiò gravemente l'estinzione di questo esemplare.

Per diversi anni si pensava che la trota macrostigma siciliana fosse ormai acqua passata,estinta, morta e defunta.


Ma la Sicilia è fatta specialmente di grandi uomini.

Biologi che cercarono disperatamente superstiti di macrostigma in torrentelli di alta montagna in zone difficili da raggiungere e angusti dove con grandissima sorpresa e difficoltà trovarono ancora in vita esemplari riproduttivi.

Questo fu un grande successo.


 

Un progetto vecchio diversi anni e riconfermato ancora oggi, che ha ridato VITA ad una delle specie animale endemiche più importanti dell'isola.

Tutto ciò Grazie al duro lavoro di F.I.P.S.A.S. e alla passione di alcuni biologi e ricercatori delle 2 Province: Siracusa e Ragusa.

Che si sono impegnati in primis con la ricerca storica della specie e poi a fornire alle province la famosa carta ittica indispensabile per autorizzare la distribuzione dei ripopolamenti indigeni.


A sinistra possiamo vedere una foto del recupero degli esemplari puri presenti al torrente Cardinale. ( progetto Trota Spallanzani e zooprofilattico 2020/2021 )

Allo scopo di assistere il processo di riproduzione in incubatoio.

Per l'occasione, sono stati istallati incubatoi mobili

direttamente sui torrenti interessati.

Oggi la Sicilia orientare può vantare di far parte dell'innovativo

Il progetto nasce dalla collaborazione tra l’Istituto Zooprofilattico Siciliano “A Mirri” il quale capofila della ricerca, l’Istituto Spallanzani e il Distretto Pesca e Crescita Blu.

Il progetto ha l'obbiettivo di salvaguardare e conservare la purezza della specie Salmo cettii, attraverso lo sviluppo di una criobanca del seme di trota macrostigma.

 

Siamo in buone mani.

Finalmente sul nostro territorio possiamo contare su una attività proiettata al futuro che farà da pioniere ad altri nuovi progetti inerenti alla nostra passione che tanto ci accomuna, LA PESCA.

Adesso è tornata ad abitare i nostri amati fiumi, Ecco a voi la regina fluviale dei monti Iblei, in effetti la Trota Macrostigma più a sud d'Europa... Si trova qui!!!

I fiumi degli Iblei ritornano a VIVERE.









A seguire sotto, puoi cliccare sull'icona "riproduci video" dove troverai il link del video della ricerca dello spallanzani e del gruppo di lavoro : Ass. Macrostigma international.

















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